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Chiamata dagli abitanti di Castelluccio “Lénta“, è il prodotto rappresentativo del paese per eccellenza. L’uso di questo legume è antichissimo come dimostra il ritrovamento di semi in tombe neolitiche datate 3000 A.C. La lenticchia è una pianta annuale, che fiorisce tra maggio e agosto, appartenente alla famiglia delle leguminose. L’inconfondibile sapore, le dimensioni molto piccole, la resistenza ai parassiti e la coltivazione esclusivamente biologica, oggi ne fanno un prodotto ricercatissimo. Viene seminata, non appena il manto nevoso è completamente disciolto. Verso la fine di Luglio primi di Agosto viene raccolta. Una volta questa operazione veniva svolta esclusivamente a mano, “la carpitura“. Affluiva manodopera dai paesi limitrofi; Gualdo, Pescara Del Tronto, San Pellegrino, per la maggior parte donne, “le carpirine“, un lavoro faticoso e lungo. Oggi si ricorre, quasi sempre, alle falciatrici meccaniche, ma comunque i ritmi e i “rituali“, obligatori, fanno della raccolta un momento di massimo impegno per i contadini del posto.
In primavera, la bellissima conca del Pian Grande, alle pendici del Monte Vettore, a 1.500 m. di altitudine, è in piena fioritura: i grappoli di fiori bianchi delle lenticchie si mescolano con i vivaci colori dei fiori selvatici d’alta montagna e l’intero pianoro appare ricoperto da grandi campiture di rosso, giallo e azzurro come in un ridente quadro impressionista.
Un paesaggio magico che rinnova ogni anno intatto il miracolo di un’incredibile fioritura che l’intervento dell’uomo non ha fortunatamente rovinato.
In questa zona, dove le lenticchie sono coltivate fin da tempi remotissimi, si sono mantenute inalterate le antiche usanze dell’agricoltura locale. Seminata in primavera con tecniche tradizionali, la lenticchia di Castelluccio è tuttora coltivata evitando rigorosamente l’uso di diserbanti e pesticidi e utilizzando solo concimazioni organiche. In luglio e agosto la raccolta viene effettuata manualmente nelle zone più impervie e con trebbie nelle zone pianeggianti e facilmente accessibili. L’ultima fase di lavorazione, la vagliatura, consiste semplicemente di alcune operazioni meccaniche per separare tutte le impurità: altri semi o corpi lunghi come grano e segale, o sassolini che al momento della raccolta si sono mescolati alle lenticchie.
Tortino Di Patate Con Lenticchie E Tartufo Bianco
un chilo di patate
2 etti di funghi champignon
Mezz’etto di lenticchie di Castelluccio
80 gr di porri
2 spicchi di aglio
un ciuffetto di prezzemolo
un rametto di timo
mezz’etto di fontina
20 gr di tartufo bianco
olio extravergine di oliva
Sbucciate le patate e mettetele a bagno in acqua. Pulite i funghi e saltateli velocemente in padella con olio, aglio, timo, sale e pepe.
Tagliate le patate sottilissime . Spennellate di olio una placca da forno e adagiatevi un terzo delle fettine di patata, distanziandole l’una dall’altra. Coprite con i funghi e prezzemolo tritato, fate un secondo strato di patate e coprite con il porro tagliato a striscioline sottili. Terminate con un terzo strato di patate, grattugiandovi sopra la fontina. Cuocete il tortino a bagnomaria per 4-5 minuti. Nel frattempo avrete lessato le lenticchie e insaporite con olio, aglio, prezzemolo e sale. Disponetele ora al centro del piatto e adagiatevi sopra il tortino di patate caldo. Grattugiatevi sopra il tartufo bianco e servite.