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Il formaggio Inbriago è una delle specialità gastronomiche venete che si è diffusa maggiormente negli ultimi anni, conseguenza anche dell’interesse crescente dei consumatori verso i prodotti di alta qualità.
Tra i formaggi della regione Veneto, il Formajo Inbriago occupa un posto di rilievo per aspetto, consistenza, profumo e gusto infatti, è una tipologia di formaggio che trova origine esclusivamente nella provincia di Treviso. Trattasi di una specialità casearia tipica locale, che presenta caratteristiche organolettiche del tutto particolari e può essere prodotto esclusivamente con formaggi di tipo Asiago DOP, Montasio DOP, nonché i tipici Latteria locali.
Lo si puo’ definire un Formaggio di Cantina poichè prevede l’ immersione delle forme in vinaccia fresca e morbida, mosto e vino lavorato nel periodo in cui, a seguito delle operazioni di vinificazione, è possibile avere disponibili in buona quantità di materiali necessari, vinacce fresche, mosto, e vino.
Per l'”ubriacatura”possono essere utilizzate solamente vinacce provenienti da uve prodotte in provincia di Treviso, di tutti i vitigni autorizzati per la produzione dei vini a Denominazione d’ Origine Controllata. Non è ammesso alcun trattamento al mosto e alle vinacce. Può essere utilizzato nel processo di affinamento, in miscela con vinacce e mosto, anche vino dello stesso tipo. L’ immersione delle forme deve essere completa e la vinaccia e il mosto devono circondare completamente il formaggio, andandone a coprire sia le facce che lo scalzo.
Conclusa la fase di ubriacatura, le forme devono essere sottoposte a maturazione, per un periodo minimo di 15 giorni e fino oltre un anno. In ogni caso il formaggio può essere destinato al consumo soltanto dopo 90 giorni dalla data di produzione.
Il metodo di ubriacatura prenderebbe origine da quanto avvenuto nella Sinistra Piave Trevigiana durante la ritirata di Caporetto. Per nascondere agli austro ungarici affamati i formaggi di casa, questi sarebbero stati coperti di vinacce, considerate materiale di scarto e quindi non sottoposte a particolari attenzioni e indagini. In fondo era meglio mangiare del formaggio rovinato, dal gusto cattivo, piuttosto che morire di fame.
Passati i pericoli le “pezze” vennero recuperate, ma nel frattempo avevano cambiato il colore della crosta, divenuta violaceo scuro e la consistenza, conferendo al formaggio gli aromi del mosto.
Questa inusuale maturazione risultò però essere molto gradevole, con un gusto molto particolare tra il piccante e il fruttato, una vera delizia per il palato, tanto che venne attuata anche dopo la guerra.
Col passare degli anni, da casalinga e campagnola, l’ubriacatura si è evoluta a raffinato e ricercato trattamento e oggi “l’Inbriago” viene accompagnato dal vino d’origine in una serie di preparazioni gastronomiche di sicuro successo e qualità.
spunti tratti da regioneveneto