La coppa di maiale (localmente chiamata osocol) è uno dei più pregiati prodotti del maiale assieme al prosciutto e lo schienale. Già nel 1632 il canonico Giovanbattista Barpo menziona il confezionamento di ‘prosciutti e soppressate’ nel suo volume “Le delizie dell’Agricoltura e della Villa”. Per ‘prosciutti’ si intendono qui le carni da pezzi interi (cosce, spalle, lombi) salate sottoposte a leggera pressione per favorire l’estrazione dell’acqua
«Il porco, per la salatura, necessita di sale minuto e ben asciutto … Le carni salate (i prosciutti e le soppressa te), a volerle conservare in modo certo, sommergile (se vuoi) nell’olio o nel burro cotto dopo averle affumicate, che non si guasteranno mai: assorbono poco olio e la sporcizia va al fondo, cosicché l’olio non patisce e nemmeno la carne si fa rancida, ma sta morbida e fresca come il giorno che ve la ponesti, e meglio».
La coppa ( osocol) è una carne salata di maiale derivata dal muscolo dalla I alla VI vertebra, lavorato intero. La forma finale del prodotto è cilindrica (10÷12 di diametro per una lunghezza di 25÷30 cm). La tipicità del prodotto pedemontano è data dall’uso del Vin Santo (Prosecco passito) quale aromatizzante. Il peso finale è attorno ai 1500÷1600 g. Il prodotto finito ha profumo intenso e tipico, mentre al palato si presenta morbido, pieno ed armonioso. Al taglio mostra un colorazione uniforme con venature bianche e una buona tenuta della fetta.
Il prodotto, col prosciutto e lo schienale, è tra i più pregiati del genere e si presta ottimamente ad essere usato, sia come prodotto crudo (affettato sottilmente), sia cotto (farciture), che in minestra (condimento per minestre di verdura o fagioli).