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Achille Campanile, uno dei massimi autori del novecento italiano, con il suo sottile e spassoso umorismo ne “La cura dell’uva”, capitolo del libro Gli asparagi e l’immortalità dell’anima (Rizzoli Editore, Milano, 1974), si chiedeva perché si mangiava il prosciutto con il melone o i fichi .
“..che il melone col prosciutto, i fichi col medesimo, il formaggio con le pere, appartengono a quei grandi binomi internazionali, di fronte ai quali tutti c’inchiniamo, senza tentare d’indagarne il mistero. Perché il melone col prosciutto e non col manzo lesso? Perché il formaggio con le pere e non, putacaso, con le fragole? Di questi misteriosi e famosi accoppiamenti, altri esempi minori, ma non per questo meno notevoli, sono l’insalata con lt uova sode, i carciofi con la coratella (quest’ultimo, tuttavia, limitato alla zona di Roma e provincia), la polenta con gli uccelli, ecc.
Io mi domando chi sarà stato l’inventore, ad esempio, dei fichi col prosciutto. Come gli sarà venuto in mente questo geniale accoppiamento. Chi sa quante prove avrà fatto prima di giungere alla combinazione che doveva avere tanta fortuna. Perché in apparenza non c’è alcun nesso tra i fichi e il prosciutto. Ma la loro unione, bisogna riconoscerlo, è delle più felici…
L’inventore avrà fatto lunghi esperimenti. Avrà provato a combinare i fichi con le bistecche e, dopo avere assaggiato,Gli asparagi e l’immortalità dell’anima avrà detto scoraggiato, scotendo il capo: Non ci siamo ancora. Più volte sarà stato tentato di mandare al diavolo le faticose ricerche, ma la buona compagna della sua vita l’avrà portato a perseverare, ad aver fede nel successo. E lui, allora, animato da novella energia, avrà provato a combinare i fichi con gli spaghetti. Nuovo insuccesso, nuovo scoraggiamento. Oppure coi latticini. O il prosciutto con le susine, o con le banane, o con le mele. Avrà passato notti insonni, la famiglia avrà camminato in punta di piedi per non disturbarlo. Sarà stato d’umor nero per settimane. E finalmente, là!, la rivelazione: i fichi col prosciutto! Fu il trionfo. La fortuna assicurata.
La cosa è anche più notevole, se si pensa che, cronologicamente, i fichi sono nati molto tempo prima del prosciutto. Per secoli e secoli essi non ebbero con chi accoppiarsi. Per millenni rimasero soli. Oppure può darsi che l’importante scoperta, come molte altre scoperte, sia dovuta al caso. Un giorno forse uno scienziato stava mangiando pane e prosciutto sotto un albero di fichi e gli sarà cascato un fico in bocca. Newton, quando stava sotto un albero e gli cadde una mela sulla testa, scoperse la legge della gravitazione universale; lui avrà scoperto una cosa almeno altrettanto utile all’umanità: i fichi col prosciutto”…