Il Cardo è una pianta originario del Mediterraneo. Era coltivato già al tempo dei Romani; Plinio, nella sua “Storia Naturale”, lo annovera fra gli ortaggi pregiati. E’ molto affine al carciofo ma presenta un maggior sviluppo in altezza e foglie con picciolo e nervature spessi e carnosi che costituiscono il prodotto utilizzato nell’alimentazione.

Le principali varietà di cardo coltivate in Italia sono: Cardo di Bologna, privo di spine, con costole piene, di media grossezza; Cardo di Chieri, molto diffuso in Piemonte, di buona qualità, poco spinoso e facilmente conservabile; Cardo di Tours, varietà pregiata ma poco diffusa perché spinosa; Cardo gigante di Romagna, coltivato nell’intera area romagnola, lembo fogliare largo, a media frastagliatura, verde-grigio chiaro, a picciolo lungo, mediamente concavo con spine.

Alcune parti di queste piante (se raccolte quando sono ancora giovani) vengono utilizzate per l’alimentazione umana (ricordano il sapore del carciofo).

Del cardo si consumano le coste, che vanno cucinate e consumate subito dopo averle pulite. Prima della cottura è consigliabile lessare i cardi in acqua con il succo di mezzo limone; in questo modo si evita che le coste anneriscano. Giunge a maturazione in inverno, ed è in questa stagione che viene consumato soprattutto in Piemonte, dove viene accompagnato con la famosa bagna cauda (sugo caldo),


Cardi al burro

per 4 persone

1 kg di cardi, sale, burro, un limone, parmigiano grattugiato, 1/2 di latte


togliere i filamenti ai cardi e metterli a bagno in acqua e limone, dopo 10 minuti sciacquarli e lessarli nel latte. dopo la cottura scolarli, passarli nel burro e ricoprirli con il formaggio. mettere il tegame in forno e gratinare per 10 minuti, servire subito.

ricetta tratta da “Le Fornelle a tavola” Ed.Tecnograf 2006

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