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Si svolgera’ a Saluzzo, nel cuneese, dal 24 al 29 gennaio prossimi, il XXVIII Congresso dell’Apicoltura professionale, organizzato dall’Associazione Apicoltori Professionisti Italiani, dall’Aspromiele, dall’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani, in collaborazione con Coldiretti. Si fara’ il punto sulla produzione di miele in Italia, dove gli alveari stimati a livello nazionale sono 1.127.836, rispetto ad una media europea di 14.075.111 alveari. “Purtroppo – spiega Claudio Cauda, presidente nazionale apicoltori professionisti italiani, in Italia non e’ ancora operativa l’anagrafe apistica nonostante siano tre anni che attendiamo il decreto attuativo. Solo alcune regioni, tra cui il Piemonte, si sono dotate di idonei strumenti operativi per censire la consistenza del patrimonio apistico”. “Dai dati in possesso delle Associazioni degli Apicoltori – rileva Francesco Panella, presidente dell’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani – il settore e’ in forte ripresa dopo la sospensione dei concianti neo-nicotinoidi per la concia dei semi di mais”.
Il Piemonte, dopo la Lombardia e’ la regione con il maggior numero di apicoltori: gli alveari censiti sono 127.465 con un numero di professionisti del settore pari a 3590. La regione rappresenta oltre l’11% degli alveari presenti in Italia. “La produzione di miele nella nostra regione – spiega Massimo Carpinteri, presidente Aspromiele Piemonte – e’ pari a 25-35 kg per ogni alveare, siano essi stanziali o nomadi. Ci sono pero’ aziende apistiche, che riescono a produrre 35-40 chili per gli alveari stanziali e oltre 60 chili per quelli nomadi”. “Oggi il miele, il polline e gli altri prodotti dell’apicoltura rappresentano reali possibilita’ di reddito e di occupazione, soprattutto per i giovani. Per questo chiediamo – dice Piergiuseppe Abrate, dirigente della Coldiretti cuneese – che a livello ministeriale e regionale siano previsti interventi concreti a sostegno soprattutto dei giovani e delle aziende produttive”. Infine, anche in questo settore, la Coldiretti porta avanti la battaglia per il ‘made in Italy’: “molti mieli sono venduti come italiani mentre non lo sono. Continuiamo la nostra battaglia – afferma Marcello Gatto, presidente Coldiretti Cuneo – a difesa della trasparenza nel rapporto con i consumatori.Questo vale per tutti i prodotti italiani e, quindi, anche per il miele”.