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Il mese di febbraio si chiude con la massima escursione termica degli ultimi 30 anni in Italia, che é stata di 13,8 gradi nei primi quindici giorni e di 10,18 gradi nella parte rimanente del mese. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti, che evidenzia come con la ripresa vegetativa causata dalla primavera anticipata sono risultati evidenti i danni provocati dal gelo sulle piante da frutto. Tra le zone frutticole più colpite si segnala – sottolinea la Coldiretti – la provincia di Cuneo dove è stata già compromessa il 70% della produzione di kiwi, il 60 % dell’albicocco e della pesca, il 25 % delle susine, mentre pero, melo e ciliegio dovrebbero cavarsela con un meno 10 %. Oltre che nel nord le preoccupazioni – precisa la Coldiretti – sono evidenti nel centro Italia, dove ad essere colpita sarà anche la produzione delle olive. Lo sbalzo termico peraltro, spiega l’organizzazione, anticipa la fioritura e aumenta il rischio che un ritorno del freddo possa “bruciare” le gemme delle piante che sono state “svegliate”. Le piante da frutto sono stimolate dalle temperature primaverili a preparare le gemme per la fioritura con il risultato di renderle meno resistenti al freddo, che tornerà presto a farsi sentire. “Il rischio – continua la Coldiretti – è un crollo delle fioriture, quindi della produzione dei frutti nella prossima primavera-estate che farebbe ulteriormente aumentare il conto dei danni provocato dall’andamento climatico anomalo del 2012 al settore agricolo”. La Coldiretti conclude ricordando che il maltempo che ha spinto i prezzi ha causato circa 300 milioni di danni all’agricoltura. (ANSA).