Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Dopo il successo di “Vesuvinum, i giorni del Lacryma Christi”, il castello Mediceo di Ottaviano ha accolto una nuova manifestazione di valorizzazione dei prodotti tipici delle terre nere del Vesuvio. Questa volta, a farla da padrone, il pomodorino del piennolo, il cui nome fa riferimento alla tradizionale tecnica consistente nel raggruppare i pomodorini in grappoli di circa 4 kg, lasciandoli poi penzolare, proprio come un pendolo, in un luogo ben ventilato e asciutto. Questo sistema permette una lenta maturazione del prodotto, consentendo di poterlo gustare fino alla primavera successiva all’anno di coltivazione.
Ovviamente la manifestazione tenutasi nella sede del Parco Vesuvio, non è stata organizzata a caso. Alla base di tutto, l’assegnazione del marchio DOP al famoso pomodorino vesuviano che d’ora in poi potrà, dunque, fregiarsi della prestigiosa “denominazione di origine protetta”, garanzia di qualità e tracciabilità dei prodotti. Il riconoscimento, di cui si è avuta l’ufficialità in questi giorni, conclude un percorso cominciato nel 2003, anno in cui è nato il Comitato promotore della DOP in favore del pomodorino del piennolo.
I festeggiamenti sono cominciati alle 11.00 con la simbolica gara di “costruzione dei piennoli”, a cui hanno partecipato imprenditori agricoli provenienti da diversi comuni del vesuviano. I piennoli creati sono stati sottoposti all’esame di una giuria presieduta dal Presidente del Parco Vesuvio, Ugo Leone, che li ha giudicati in base al peso e alle qualità estetiche. La competizione si è conclusa con un ex equo, dal momento che sia il sig. Gaetano Busiello di Pollena Trocchia, che la sig.ra Teresa Coppola, hanno ottenuto il punteggio più alto. Durante e dopo la gara, in un clima di festa, la Paranza del Casamale di Somma Vesuviana ha cantato e ballato la tammorra, coinvolgendo e allietando molti dei cittadini presenti alla manifestazione.
I vincitori sono stati premiati con una targa commemorativa dallo stesso Ugo Leone che ha espresso grande soddisfazione per una partecipazione alla gara e all’evento in generale “che è andata al di là di ogni più rosea previsione”. Parole di elogio sono arrivate anche da Gianfranco Nappi, Assessore all’Agricoltura della regione Campania giunto, però, a gara ormai conclusa per precedenti impegni. “Stamattina insieme ai produttori agricoli, alle Istituzioni locali e al Presidente del Parco, abbiamo organizzato questa festa poiché ci sembrava giusto celebrare l’assegnazione del marchio DOP ad un prodotto figlio della feracità e della cultura delle terre vesuviane. Sono questi –ha concluso l’Assessore- gli eventi che meritano il massimo sostegno da parte della regione”.
La manifestazione è poi proseguita con un convegno al quale hanno partecipato, oltre a Leone e Nappi, anche Francesco Del Vecchio, dirigente STAPA CePICA di Napoli, Pasquale Imperato, Presidente del Comitato promotore della DOP, Giovanni Marino, responsabile Slow food per il presidio del pomodorino del piennolo e Vito Amendolara, Presidente ISMECERT.
Del Vecchio ha ripercorso le varie tappe che hanno portato il pomodorino vesuviano al riconoscimento della DOP, tappe che, come ha poi specificato Pasquale Imparato, sono state letteralmente bruciate. “Sono orgoglioso come produttore e Presidente del Comitato promotore –ha dichiarato Imparato-, poiché siamo riusciti ad ottenere una DOP in soli 5 anni, quando di solito ne occorrono almeno 10”. L’intervento di Giovanni Marino, invece, è sembrato più proiettato verso il futuro. “Ora che abbiamo ottenuto ciò che volevamo dobbiamo farlo fruttare, costituendo un consorzio di tutela del prodotto al quale spero aderiranno molti produttori agricoli. Attualmente, purtroppo, il pomodorino del piennolo è sottostimato a causa delle numerose contraffazioni che non ci permettono di determinare un prezzo adeguato al suo valore”.
Sul tema della contraffazione si è espresso anche Vito Amendolara il quale ha ricordato come attualmente il business derivante dai prodotti italici taroccati nel mondo è pari a 50 miliardi di euro. “Tuttavia posso assicurare –ha affermato Amendolara- che l’istituto ISMECERT effettua controlli serrati proprio al fine di limitare questo preoccupante fenomeno”. Amendolara ha infine spiegato che il marchio DOP è si un utile strumento nella lotta alle contraffazioni, ma che bisogna anche informare i cittadini in modo che sappiano riconoscerlo al momento dell’acquisto. Terminato il convegno, la manifestazione si è conclusa con una degustazione dei prodotti enogastronomici vesuviani.
fonte www.ilmediano.it
autore Michele Corcione