acquacotta

In agosto nella provincia di Grosseto si tengono diverse sagre dell’acquacotta nei paesini alle pendici del monte Amiata, tra cui Cana e Santa Fiora

L’acqua cotta” è “cibo dei casolarì” o “cibo da carbonai”. Un piatto senza storia, sorto dalla fantasia di povera gente; ma, forse, la tradizione di questo piatto va cercata ne! gusto per le verdure, nell’amore per l’acqua e, soprattutto, nel!’accontentarsi del poco

Per 6 persone:
6 fette di pane casalingo raffermo,3 cipolle grosse, gr 400 di pomodori maturi, 6 uova, pecorino grattugiato, basilico, foglie di sedano, olio d’oliva, sale e pepe

In una pentola con 8 cucchiai di olio fare appassire le cipolle tagliate finemente, unire i pomodori, il basilico e il sedano a pezzi abbastanza grossi, sale e pepe quanto basta. Far cuocere per mezz’ora e poi aggiungete acqua o brodo per 1,5 lt. Far cuocere il tutto per altri 30′. Aggiungete le uova cercando di non romperle e continuate la cottura per 4′. In ogni piatto mettere una fetta di pane, abbrustolito in precedenza, cospargetelo di pecorino grattugiato e versate sopra l’acquacotta ancora caldissima. Sopra al tutto, un uovo.

Condividi con