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“Il governo delle liberalizzazioni sui sacchetti della spesa sceglie il monopolio dei bioshopper derivati esclusivamente dal mais. Una scelta non solo in controtendenza con le proprie linee politiche, ma che mette a rischio 2400 piccole e medie imprese che danno lavoro a 36 mila addetti”. Così il presidente nazionale di FareAmbiente-Movimento ecologista europeo Vincenzo Pepe, in un convegno a Roma, ha lanciato l’appello alla mobilitazione “contro il decreto del 13 gennaio che rende, di fatto, illegali tutti i sacchetti non fabbricati utilizzando colture di mais”. Pepe ha sottolineato che la scelta “sottrae enormi quantità di mais dall’alimentazione dell’uomo e degli animali allevati. Un passo né giusto né ecosostenibile, che depaupererà i nostri campi con colture intensive e farà aumentare i prezzi di questo alimento-base per la nostra dieta”. “Il nostro movimento che è liberale non difende gli inquinatori – ha detto Pepe – ma sostiene i 2400 produttori che vogliono convertirsi alle produzioni ecosostenibili, per rimanere sul mercato della green economy. Non capiamo un governo che sembra sordo al nostro no al monopolio di una unica azienda che ha il brevetto dei bioshopper da mais in Italia, e i macchinari. Faremo un comitato e porteremo le aziende di bioshopper a rischio chiusura in un sit in davanti al ministero dell’Ambiente” ha annunciato infine Pepe, alla presenza del senatore Andrea Fluttero (Pdl) che ha paventato “il rischio di una scelta scellerata, senza alcun beneficio ambientale”, del presidente della Commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo (Pdl), e dei deputati Angelo Alessandri (Lega Nord), Agostino Ghiglia (Pdl), e Giampiero Catone (Dc) che ha chiesto “tutela dei diritti e della dignità di 30mila famiglie”. (ANSA).