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La Commissione europea “indagherà presso le autorità italiane circa l’efficacia dei provvedimenti adottati per porre rimedio” all’attività di bracconaggio nel Parco del delta del fiume Po: il commissario Ue all’Ambiente, Janez Potocnik, ha risposto così all’interrogazione presentata dall’eurodeputato dell’IdV Andrea Zanoni sul fenomeno di bracconaggio in quella zona. “Incombe a ciascuno Stato membro predisporre il sistema di protezione richiesto per prevenire il fenomeno del bracconaggio e prendere gli opportuni provvedimenti per contrastarlo là dove esiste”, ha sottolineato la Commissione. “Finora questo non e stato fatto. La vigilanza effettuata dagli organismi preposti si è rivelata del tutto inadeguata ad affrontare il fenomeno che negli anni non è diminuito”, ha commentato da parte sua Zanoni, ricordando che “di recente il Wwf ha segnalato alla provincia di Rovigo la presenza di numerosi appostamenti fissi di caccia attivi addirittura all’interno del Parco del delta”. “Mi auguro che l’intervento della Commissione sia severo per proteggere il parco del Delta del Po , un’importante zona di sosta, riproduzione e svernamento per uccelli migratori – ha concluso l’eurodeputato -. Le scorribande di questi bracconieri senza scrupoli, che utilizzano metodi di caccia illegali e sanzionabili penalmente come registratori e armi semiautomatiche con caricatore contenente più di due cartucce, vanno fermate una volta per tutte. E’ inaccettabile il modo in cui questi bracconieri si permettono di cacciare in modo indisturbato e in sfregio alla legge permettendosi addirittura di fare il dito ai cittadini in escursione all’interno del parco”.