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In un contesto già particolarmente difficile dal punto di vista economico e sociale per il settore agricolo europeo, l’accordo con il Marocco per i prodotti agricoli e della pesca proposto avrebbe un impatto catastrofico sugli agricoltori europei, in particolare nel sensibile settore dell’ortofrutta, con ripercussioni drammatiche sull’occupazione nelle zone rurali dell’Unione europea. E’ quanto si legge nella lettera inviata dalla Coldiretti ai rappresentanti italiani del Parlamento Europeo in vista del voto che si terrà giovedì 16 febbraio in sessione plenaria sul progetto di risoluzione legislativa che riguarda la decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell’accordo, in forma di scambio di lettere, tra l’Unione europea e il Regno del Marocco. Nel caso in cui tale accordo venisse concluso, si assisterebbe infatti – sostiene la Coldiretti – ad un notevole aumento dei prodotti provenienti dal Marocco, nello specifico per sei prodotti sensibili che interessano in misura importante il nostro Paese: pomodori, zucchine, cetrioli, aglio, agrumi e fragole. È necessario tener conto – precisa la Coldiretti – dei diversi standard produttivi in termini ambientali, fitosanitari e di qualità dei prodotti originari del Marocco e che il sistema europeo dei prezzi di entrata per tali importazioni non tiene conto dei costi di produzione e di manodopera propri all’UE. In un rapporto dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), è stato, inoltre, dimostrato – conclude la Coldiretti – che il sistema europeo di controllo e di tutela per le importazioni dal Marocco non è efficace.