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I dati diffusi oggi dall’ISMEA, sulla consueta indagine condotta trimestralmente dall’Istituto presso un panel di 1.200 industrie, rivelano che nell’ultimo trimestre 2011 è sceso il clima di fiducia presso l’industria alimentare italiana. L’indicatore si è attestato a -7,4, in un campo di variazione che oscilla tra 100 e -100, perdendo quasi 10 punti in un trimestre e chiudendo sotto di 13 punti rispetto allo stesso periodo del 2010.
Questi elementi sono ancora una volta – dichiara il Presidente nazionale della Confeuro Rocco Tiso – il sintomo di una crisi che attanaglia il comparto agricolo in maniera sempre più incisiva.
Preoccupa – continua Tiso – in primo luogo la diffusa e graduale perdita di fiducia da parte degli operatori del settore primario riscontrata nel corso del 2011, dovuta in maniera evidente ai problemi legati al risanamento pubblico e alle nuove politiche per il mercato del lavoro; in secondo luogo il dato più allarmante riguarda l’indebolimento della domanda nazionale e di quella estera, soprattutto nell’euro zona.
Rileggendo anche i dati Istat relativi alla produzione, che confermano per il 2011 un’enorme sofferenza del settore alimentare, risulta chiara – prosegue Tiso – la necessità oggettiva di nuove politiche di rilancio per il settore agroalimentare, che devono partire innanzi tutto dalle donne e dai giovani, soprattutto nel Mezzogiorno, dove la disoccupazione giovanile è oltre il 40%. In tal senso – conclude Tiso – un rimedio efficace è il prestito d’onore, possibilmente raddoppiato, una misura che in passato ha dato confortanti risultati e che, in versione aggiornata, può riconsegnare qualche prospettiva in più alle forze più giovani e promettenti del Mezzogiorno.