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Le misure sanitarie più efficaci per proteggere i consumatori dall’esposizione al norovirus nelle ostriche consistono nell’allevare ostriche in zone non contaminate o nell’impedire la contaminazione delle zone di produzione dei molluschi. Sono le conclusioni raggiunte gruppo di esperti scientifici dell’Efsa (Autorità per la sicurezza alimentare) sui pericoli biologici, nella sua valutazione del rischio norovirus, denominato talvolta dai media anglosassoni “winter vomiting bug”, è una delle principali cause di gastroenterite acuta in Europa, spesso accompagnata da diarrea e vomito. Il virus si trasmette attraverso il consumo di alimenti o acqua inquinati da materiale fecale o, più spesso, da persona a persona mediante contatto diretto o per contatto con superfici infette. I molluschi bivalvi come le ostriche e le capesante, precisa l’Efsa, costituiscono una fonte di infezione ben documentata, poiché possono accumulare e concentrare le particelle virali. Il gruppo di esperti scientifici dell’Authority con sede a Parma raccomanda di stabilire dei limiti ammissibili per la presenza del virus nelle ostriche allevate e commercializzate nell’Unione europea. Sarebbe inoltre opportuno eseguire un’indagine di riferimento in tutto il territorio dell’UE riguardante la presenza del norovirus nelle ostriche, al fine di raccogliere informazioni sull’esposizione generale dei consumatori oltre che sull’impatto delle misure di controllo sulla salute pubblica.(ANSA).