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Nell’atmosfera suggestiva, ed un pò fuori dal tempo, del Teatro di Villa Aldrovandi Mazzacorati (Via Toscana 19) si terrà il primo ciclo, suddiviso in tre incontri, delle conferenze “Il cibo a Teatro” organizzate dall’Associazione Cultura e Arte del ‘700. Ed in questa rarefatta ambientazione si terrà il primo appuntamento venerdì 16 ottobre (ore 20,30) che vedrà, assieme a Giovanni Tamburini, lo scrittore Gabriele Cremonini raccontare storie ed esperienze in un curioso ed inusuale incontro fra il maiale ed il cinema. Anche il titolo “Il fronte del porco” che ha voluto dare a questa sua chiaccherata, crea certamente l’aspettativa di un piacevole e gustoso momento di divertimento e di coinvolgimento come Cremonini stesso ha da sempre abituato il pubblico durante le sue conferenze.
Il secondo appuntamento si terrà giovedì 22 ottobre (ore 20,30) e verterà su un aspetto dei testi di gastronomia non ancora ben studiati e spesso, a torto, non considerati: “I ricettari o i segreti di familia” con le ricette, le varianti, le innovazioni che in tante case, non solo nobili, sono state, nel tempo, raccolte o riscritte e conservate per generazioni. Terrà questo incontro il bibliofilo e libraio antiquario romano Carlo Beccarini che, partendo da antichi ricettari, arriverà a parlare dei più diversi sistemi di raccolta che, nel corso della sua professione, ha potuto rintracciare in diverse biblioteche.
Il terzo ed ultimo incontro si terrà gioved’ 29 ottobre (ore 20,30) e sarà animato, con la solita spumeggiante allegria, dalla professoressa Egeria Di Nallo docente di Sociologia presso la nostra Università. Il titolo scelto è veramente intrigante: Lasagna, Bologna, Magna Carta e l’arte di “Stare in piedi”. E c’è veramente tutto: la nostra tradizione gastronomica, la nostra città, la nostra storia e la curiosa suspence che ci riserva con quella ultima dicitura; ma dall’ inventrice delle ”Cesarine”. paladina del cibo casalingo, non ci si può aspettare altro che una appassionata, gustosissima serata “Bolognese”. Se tutto questo poi non bastasse varrebbe veramente una uscita serale poter vedere il teatro: questo autentico gioiello della nostra città, sconosciuto persino alla maggioranza dei bolognesi, questo bell’esempio di teatro nobile (inaugurato nel 1763) che e’ un incanto per gli occhi e per l’orecchio. Entrato di diritto nel circuito dei teatri europei per la migliore acustica, ci permette di ritrovare, nei suoi decori, le rare tracce di incontro fra l’ultimo barocchetto bolognese e il primo neoclassico. Accuratamente restaurato e amorevolmente seguito da un gruppo di volontari (Associazione del ‘700), e’ stato restituito all’uso della citta’ e rimane testimone di una meravigliosa avventura culturale di una antica ed illuminata Famiglia bolognese.
fonte ilrestodelcarlino.it