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Il Consorzio di tutela del Custoza ha affidato la responsabilità dell’area tecnica a Chiara Turazzini. E intanto è stata realizzata un’indagine di posizionamento sullo “stile Custoza”, il bianco delle colline tra Verona e il Garda: “È su questo stile leggero e moderno che vogliamo investire, nel rispetto della tradizione” dice il presidente Carlo Nerozzi.
È Chiara Turazzini il nuovo responsabile dell’area tecnica del Consorzio di tutela del Custoza. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione guidato dal presidente Carlo Nerozzi, vignaiolo, già presidente di Veronamercato ed ex vicepresidente di Veronafiere, da pochi mesi alla guida della denominazione veronese, affiancato dai vicepresidenti Nazzareno Brunelli e Maurizio Ferri, che rappresentano le due importanti cantine sociali della zona. Trentasei anni, tre figli, una laurea in scienze agrarie conseguita col massimo dei voti, Chiara Turazzini conosce da vicino la realtà del Custoza, avendo incominciato la propria collaborazione con il Consorzio di tutela già nel giugno del 2002 come tecnico di campagna, con una parentesi presso una delle maggiori società italiane di certificazione, dove si è occupata del piano dei controlli per varie doc venete e lombarde. A lei è affidata la responsabilità dei contatti con la filiera produttiva del Consorzio del Custoza, che associa 500 produttori di uve e una cinquantina di cantine, con 1200 ettari complessivi di vigneto sulle colline tra Verona e il Garda e 12 milioni di bottiglie prodotte ogni anno.
“La scelta di assegnare un’area importante dell’attività consortile a Chiara Turazzini – spiega il presidente Carlo Nerozzi – è coerente con il piano strategico del Consorzio del Custoza da poco approvato dal Consiglio, che prevede una distinzione tra i servizi rivolti al mondo produttivo, che sviluppiamo all’interno della nostra struttura, e l’attività di comunicazione, che abbiamo invece affidato all’esterno. Vogliamo insomma massimizzare prima di tutto il supporto al mondo produttivo del Custoza per orientarlo ad una continua, costante crescita qualitativa, e successivamente comunicare quanto le nostre piccole e medie aziende agricole e le nostre cooperative, fortemente radicate sul territorio, stanno realizzando per valorizzare la propria vocazione vitivinicola”.
La prima iniziativa della nuova squadra del Custoza è un’indagine di posizionamento della denominazione veronese realizzata da Doxa Advice. “Con questa indagine, effettuata grazie al contribuito della Camera di Commercio di Verona – racconta Nerozzi -, abbiamo sondato il parere dei consumatori e dei ristoratori riguardo al Custoza. Abbiamo avuto conferma dei nostri punti di forza, che sono la leggerezza, la piacevole e non invasiva aromaticità e la considerevole abbinabilità del Custoza, un vino bianco eclettico nelle sue forme di fruizione e dunque particolarmente moderno, senza con questo tradire la propria storia. Su questi elementi si incardina quello che potrei definire lo ‘stile Custoza’, che nasce dal connubio tra le nostre colline e i nostri vigneti. Questo stile e questa identità territoriale li vogliamo rendere sempre meglio percepibili nei nostri vini – conclude il presidente del Consorzio del Custoza – e siamo certi che Chiara Turazzini sia la persona giusta per accompagnare i nostri viticoltori in questo percorso”.