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Circa 50° di escursione termica in poche settimane: a inizio febbraio le temperature in Piemonte sono state per molti giorni inferiori a -20° e nell’ultimo week end hanno superato +23°. I tecnici di Confagricoltura sono al lavoro per monitorare l’andamento vegetativo delle colture con l’approssimarsi della primavera e dopo un inverno decisamente anomalo.
Nel Cuneese, dove si è verificata l’escursione termica più importante (da -23° a + 27°) e dove la frutticoltura è più sviluppata, la situazione è compromessa. In particolare per il kiwi, la cui produzione – spiegano i tecnici – è danneggiata per il 90%: si tratta di cifre importanti, che peggiorano l’andamento di un’annata già fortemente colpita dalla batteriosi (quella di Cuneo è la seconda provincia d’Italia per produzione di actinidia, con un giro d’affari di circa 120 milioni di euro).
Le altre fruttifere compromesse sono le pesche nettarine, con oltre il 50% distrutto dal gelo, e le susine, sebbene in quest’ultimo caso la produzione piemontese si attesti su quantitativi limitati. Per il melo e il pero occorre attendere ancora qualche settimana.
Da oggi le temperature si sono nuovamente abbassate e le previsioni annunciano neve anche a bassa quota, ma se non si andrà sotto zero non ci saranno ulteriori conseguenze. In molte zone le colture tuttavia rimangono sotto controllo: il gelo potrebbe averle compromesse irreversibilmente e solo in concomitanza con la fioritura ormai prossima sarà possibile verificarne lo sviluppo.