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Si presenta tutto in salita il Consiglio dei ministri dell’ambiente dell’Ue – per l’Italia il ministro Corrado Clini – che si riunisce oggi a Bruxelles su temi particolarmente controversi: dagli Organismi geneticamente modificati (Ogm) a diversi dossier sui cambiamenti climatici.
OGM: Nonostante i tempi non sembrino ancora maturi per trovare un compromesso su come regolamentare le colture di Ogm in Europa, la presidenza danese dell’Ue sta facendo un forcing per far passare un testo che, nell’intento di riunire una maggioranza di Paesi a favore, sta scontentando un po’ tutti. Dal progetto manca infatti un elemento importante anche per l’Italia: ossia la lista dei motivi che si possono invocare per vietare in parte o in tutto la coltura di Ogm sul territorio di un Paese. Gli schieramenti potrebbero modificarsi se Regno Unito e Spagna cambiassero posizione sostenendo la presidenza. Va detto però che la Germania si oppone a tutto.
ROAD MAP AL 2050 PER ECONOMIE A BASSO TENORE CARBONIO: La presidenza danese ci prova ma rischia di fallire, nel tentativo di mettere a punto delle conclusioni del Consiglio Ue per introdurre tappe e obiettivi precisi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra nell’Ue: ossia del 40% entro il 2030, del 60% al 2040 e dell’80% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990, come propone la Commissione europea. La Polonia evocando la crisi economica, non intende assumere nessun tipo di impegno, mentre altri capeggiati dalla Germania sarebbero pronti a introdurre un nuovo obiettivo non vincolante al 2020.
UN SEGUITO PER LA CONFERENZA DI DURBAN: Anche in questo caso, per il veto polacco e per le posizioni contrarie di altri partner dell’Est Europa che chiedono più flessibilità sul trasferimento del diritto di emissioni dal Kyoto 1 a Kyoto 2, il Consiglio rischia di non sottoscrivere le conclusioni per formalizzare entro maggio l’impegno dell’Ue a ridurre del 20% le emissioni rispetto ai livelli del 1990, per Kyoto 2. Nel corso dei lavori la Commissione Ue farà anche il punto sulle regole che impongono alle compagnie aeree una tassa sulle emissioni di Co2, dopo la riunione a Mosca degli Stati contrari. (ANSA).