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Le motoslitte nascono per i grandi spazi del nord. Usate per divertirsi in ambiti limitati come le nostre Alpi, ne stravolgono l’equilibrio. L’ assenza di leggi ha incoraggiato molti centauri ad utilizzarle sulle montagne
e nelle valli innevate attraverso un uso cosiddetto “sportivo”. Tale utilizzo causa considerevoli danni al territorio attraverso un rilevante inquinamento atmosferico ed acustico.Il CAI, ha già sollecitato i Ministeri competenti per normare il settore. In questa vacatio legis non resta che affidarsi alle ordinanze locali e ad
eventuali leggi regionali (vedi Regione Piemonte). In Lombardia è stato presentato il PDL 118/2011 dai consiglieri Parolini e Quadrini che si propone di regolamentare il tema. Il CAI lombardo ha accolto l’iniziativa con favore ma, di fronte agli specifici contenuti, si è reso subito conto delle forti criticità presenti e ne ha discusso con le sue 146 Sezioni, in assemblea a Vimercate nel novembre scorso. Il PDL 118 intende modificare la legge regionale del 2008 in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale. Impressiona a tal proposito l’assenza di qualunque accenno della tutela dell’ambiente montano, ed
anzi, essendo prevista la circolazione anche sui “territori agro-silvo-pastorali
innevati” i cingolati sarebbero liberi di muoversi in tutto il territorio
montano. Tale previsione apre le porte a pericolose interferenze con i percorsi
dello sci alpinismo, del fondo escursionistico e delle racchette da neve. Nello
specifico la nostra proposta è che l’accesso dei mezzi debba essere limitato a
poche e selezionate aree, alla cui scelta dovrebbero partecipare anche le
associazioni, come il CAI, che hanno come finalità statutaria la tutela
dell’ambiente montano. Le sezioni del CAI chiedono che i percorsi individuati
siano scelti in bassa quota e localizzati solo ed esclusivamente in prossimità
di territori antropizzati, come per esempio comprensori sciistici già esistenti.
Il CAI è favorevole all’autorizzazione dell’uso delle motoslitte per gestori di
impianti di risalita, per rifugisti, albergatori o proprietari di baite
accessibili solo con tali veicoli, per il personale di soccorso e delle forze
dell’ordine, anche fuori dai percorsi approvati. Non viene citato l’obbligo del
ripristino dei luoghi oltre a garantire il risarcimento di danni al percorso, ma
viene disposto l’uso di risorse pubbliche per finanziare i gestori privati. Aree
d’alta montagna danneggiate e inquinate sarebbero da ripristinare a spese della
collettività. La proposta delega il gestore dei percorsi, anche privato, di
valutare il richiedente e di verificare la sussistenza dei requisiti previsti
dalla norma, cosi come quello della reale necessità di fruizione del territorio
montano. Il CAI ritiene che il rilascio dell’autorizzazione alla circolazione
delle motoslitte debba invece essere appannaggio esclusivo dei Comuni.
L’autorizzazione rilasciata all’utente non deve essere vaga ma va sancito
l’obbligo di esposizione in modo visibile, e se a scopo ludico deve avere durata
giornaliera ed il rilascio deve inoltre essere a titolo oneroso per tutti. Le
sanzioni previste sono risibili e non hanno valore deterrente. Le Sezioni del
CAI lombardo esprimono all’unanimità forti critiche al PDL 118, che risulta
superficiale e sbilanciato in modo inaccettabile a favore degli utilizzatori
“per gioco” delle motoslitte.
foto http://www.flickr.com/photos/pecoroso77/