Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Si è conclusa la sesta edizione dell’evento. Un oro, due argenti, quattro bronzi e quattro premi speciali le medaglie italiane. I formaggi in gara erano 630 provenienti da tutta Europa ma anche da Messico, Giappone e Canada. A completare il successo di questa manifestazione è stata la partecipazione della gente, si stimano 12O.000 persone nella tre giorni, che ha preso d’assalto i luoghi destinati alle degustazioni e il villaggio olimpico.
“Sì le medaglie italiane sono poche. E in casa degli Svizzeri non deve stupire che sia così. Eppure questa ultima edizione dell’Olimpiade dei formaggi di montagna porta a casa per l’Italia un risultato inaspettato: nonostante la crisi si producono formaggi Dop di assoluta qualità capaci di vivere e sfidare il mercato mondiale”.
Parola di Gerard Beneyton, patron e ideatore di questa sfida mondiale giunta alla sesta edizione, e presidente di Caseus montanus, il centro internazionale per la ricerca e la valorizzazione dei prodotti di montagna con sede ad Aosta.
Un oro, due argenti, quattro bronzi e quattro premi speciali le medaglie italiane. I formaggi in gara erano 630 provenienti da tutta Europa ma anche da Messico, Giappone e Canada. A completare il successo di questa manifestazione è stata la partecipazione della gente, si stimano 12O.000 persone nella tre giorni, che ha preso d’assalto i luoghi destinati alle degustazioni e il villaggio olimpico.
“Ricordo che quando si partì con l’Olimpiade dei formaggi di montagna, ha affermato Beneyton, alcuni pensavano avesse vita breve: così non è stato. Ma ne è, invece, derivata una forte valorizzazione dei prodotti di montagna, del territorio della regione che ospita le olimpiadi, sino alla funzione di riconoscimento e stimolo per i produttori. Alcuni di questi hanno saputo fare tesoro di queste medaglie ed elemento economico. Come ad esempio sapranno fare sicuramente, una volta sul mercato, le 7 medaglie italiane di questa edizione della Olimpiade dei formaggi di montagna 2009, conclusasi nella serata di Saignelegier, nel Cantone dello Jura (Svizzera)”.
“Esprimo un particolare riconoscimento, ha affermato Beneyton, al Caciocavallo, dell’azienda Mariconda (Avellino) – medaglia d’oro -, al Treccione passito affumicato di Giovanni Nomaro (Campobasso) – argento – al Treccione di Avignone di Piergiorgio Antenucci (Isernia) – bronzo -, al campione della Nazionale del Parmigiano Reggiano – Fattoria Fiori (Reggio Emilia) – bronzo -, al Monte Veronese Dop latte intero di Ezio Della Valentina (Verona) – argento -, al Bleu d’Aoste della Centrale laitiere d’Aoste (Valle d’Aosta) – bronzo – al Capra ubriaca del Traminer della Latteria Perenzin (Treviso) – bronzo-“.
A questi successi nelle categorie principali, spiccano le medaglie riservate alle produzioni tutelate con denominazione Dop: alla Nazionale del Parmigiano Reggiano (con un campione della Fattoria Fiori), al Monte veronese d’allevo Dop di Roberto Pericu (Veneto) e alla Fontina Dop della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, Alpeggio Champlaisan (Valle d’Aosta).
“Io, ha concluso Beneyton, ho assegnato il premio Buona Italia per migliore formaggio d’esportazione che, d’intesa con l’Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggio (Onaf) abbiamo assegnato a un prodotto particolare in procinto di diventare Dop, il formaggio “Piave” prodotto dalla Latteria Lattebusche (Belluno): un vero riconoscimento all’arte di caparbi allevatori di montagna. Questa sfida mondiale dei formaggi è un evento destinato a crescere e consolidarsi negli anni. La prossima edizione, nel 2011, si terrà in Francia. Credo che potremo parlare ancora a lungo dei prodotti di montagna”.