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Si conferma il calo produttivo dell’olio di oliva per la campagna in corso. Ismea in collaborazione con Cno e Unaprol, a fine gennaio, ha infatti ritoccato verso il basso le previsioni di produzione. Secondo la nuova stima, i volumi potrebbero attestarsi poco al di sotto delle cinquecentomila tonnellate, con una perdita del 6% rispetto alle 513 mila indicate nell’ultimo dato fornito dall’Istat per il 2010. Valori in picchiata in tutta l’Italia Centrale, con la Toscana -40%, l’Umbria -30%, Marche -39%, Abruzzo -35%. Significativa la riduzione anche nel Lazio (-40%). La fioritura, precisa l’analisi Ismea con Cno e Unaprol, è stata influenzata da differenti fattori avversi, non ultimo quello legato all’alternanza. A questo si è aggiunto un inverno ricco di precipitazioni che hanno ancora una volta determinato delle sofferenze a carico delle piante. Sono seguite temperature primaverili elevate che hanno influito negativamente in parte sulla fioritura ma ancor di più sul livello di allegagione. Fase questa che può definirsi sostanzialmente discreta con punte di “buono” solo in provincia di Frosinone ed in parte della provincia di Viterbo. Il processo di fruttificazione è forse il più complesso registrato negli ultimi anni. Se infatti il primo periodo ha subito l’influenza negativa delle alte temperature, con cascola di una percentuale significativa di frutticini, a partire dal mese di luglio altri elementi hanno concorso ad influenzare negativamente la fruttificazione ed il successivo ingrossamento dei frutti, rallentando il processo di inoliazione, sebbene la siccità prolungata sia stata attenuata, ove possibile, con irrigazioni di soccorso. Le successive precipitazioni accompagnate ad un abbassamento delle temperature hanno infatti creato un clima molto favorevole alla mosca che è riuscito a svolgere una generazione causando alcuni danni al prodotto, sebbene con differenze notevoli tra le aree pianeggianti e quelle collinari.(ANSA).