Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Siamo a metà febbraio e manca ancora un prezzo di riferimento per il pomodoro da industria nella prossima campagna. “Sono in corso le trattative – spiega Giovanni Lambertini, Presidente della Sezione Pomodoro da industria di Confagricoltura Piacenza – ma si stanno protraendo oltremodo e si corre il rischio che si arrivi, oltretutto tardivamente, alla definizione di un prezzo non sufficientemente remunerativo per la parte agricola che deve compiere in questi giorni le scelte di semina. I rappresentanti delle Op e dell’industria stanno, in parallelo, lavorando anche alla definizione di nuove tabelle qualitative che siano più trasparenti e univoche e non si ritorcano, come a volte è successo in passato, contro i produttori con dinamiche interpretative poco chiare, ma il tempo stringe e c’è preoccupazione perché a fronte di un prezzo che ancora manca, sono invece già ben consistenti gli aumenti dei costi produttivi, peraltro da anni costantemente crescenti e l’incremento della tassazione a carico del settore”. Le aziende –ricorda Confagricoltura Piacenza – quest’anno devono fare i conti con l’Imu sui terreni, le quotazioni del gasolio agricolo alle stelle, gli agrofamarci con costi sempre più proibitivi. Per la prossima campagna, inoltre, diversi principi attivi usciranno dal disciplinare di produzione e quelli nuovi dovranno rispondere a criteri ulteriormente stringenti che porteranno sì a standard elevati, ma a fronte di ulteriori e maggiori aggravi di costi. “La scorsa annata – evidenzia Lambertini – è stata tutto sommato positiva per quotazioni e risultati, ma l’accordo siglato allora, ad oggi, non potrebbe essere ritenuto soddisfacente, stante la gravosa situazione in cui le aziende agricole si trovano”. “Stiamo monitorando la situazione interfacciandoci con le organizzazioni di produttori – spiega Enrico Chiesa, Presidente di Confagricoltura Piacenza – e valuteremo le possibili azioni, al fine di sollecitare una pronta e maggior attenzione per una programmazione razionale e un ritrovato clima collaborativo, indispensabile per la tenuta dell’intera filiera. La preoccupazione del mondo agricolo, certamente, è anche avvalorata – prosegue Chiesa – dalle frizioni registrate in chiusura della scorsa campagna che hanno segnato negativamente, con un colpo di coda, un’annata tutto sommato positiva. Auspichiamo un dialogo tra le parti che agevoli le trattative. In tal senso apprezziamo l’impegno dell’Amministrazione Provinciale, in particolar modo dell’Assessore all’Agricoltura Pozzi nell’ambito del Distretto che intende farsi garante, all’interno della filiera, affinché tutto proceda in modo fluido. Chiediamo a tutti un’assunzione di responsabilità per il bene del comparto”.