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Cinquant’anni di Doc in Italia: un libro delle Città del Vino, SapereSapori e Gustolandia celebra lo storico anniversario
Dal 12 luglio 1963 le Denominazioni di origine italiane registrate sono arrivate a quota 403, di cui 330 Doc e 73 Docg mentre le Igp sono 118. La prima denominazione di origine riconosciuta dal comitato è stata la “Vernaccia di San Gimignano” nel 1966
L’Associazione nazionale Città del Vino ha voluto celebrare il cinquantesimo anniversario della nascita delle Doc in Italia con la pubblicazione di un volume che racconta le prime 50 Denominazioni italiane, abbinate a prodotti e piatti della tradizione locale. “DOC&DOP – 1963-2013, cinquant’anni di qualità”, edito da Civin srl con la collaborazione di SaperiSapori&Gustolandia di Progetto WebFl@vors, è stato presentato domenica 7 aprile al Vinitaly alla presenza di Mario Fregoni, che ha firmato l’introduzione.
Ad ogni vino è stato abbinato sia un prodotto agroalimentare rigorosamente scelto tra quelli fregiati dalla Denominazione di Origine Protetta sia un piatto tipico, entrambi appartenenti alla stessa regione o provincia, avendo cura di offrire un ventaglio il più possibile variato di tipologie di preparazioni culinarie. L’introduzione è firmata da uno dei nostri più prestigiosi e attivi Ambasciatori, tra i massimi esperti di viticoltura mondiale: il professor Mario Fregoni, che è stato presidente del Comitato Nazionale Vini Doc ed estensore della legge 164/92 che riformò la prima legge sulle denominazioni di origine e l’etichettatura dei vini del senatore Paolo Desana del 12 luglio 1963.
“Questa ricorrenza rappresenta un importante momento di riflessione sul ruolo delle denominazioni di origine ieri, oggi e domani, oltre ad offrire l’occasione di festeggiare vini e luoghi che hanno fatto la storia della nostra enologia” sottolinea Pietro Iadanza, Presidente dell’Associazione nazionale Città del Vino – “E l’Associazione ha voluto così rendere omaggio alle città sue associate che, in gran numero sono legate ai disciplinari delle denominazioni ‘storiche’”.
Il volume è in vendita online all’indirizzo www.terredelvino.net/it/editoria
Info: Alessandra Calzecchi Onesti – Cell. 342 0751471 – calzecchionesti@cittadelvino.com
Il Vinitaly ha visto anche la presentazione del rapporto, curato dal Presidente del Comitato Nazionale vini DOP e IGP, Giuseppe Martelli, “1963/2013, 50 anni di Doc italiane”.
Nel 1963 fu varata dal Governo italiano la normativa sui vini a denominazione di origine. Un traguardo raggiunto dopo anni di confronti e discussioni che hanno avuto origine dalla proposta, avanzata nel 1921 alla Camera da Arturo Marescalchi, fondatore dell’attuale Assoenologi, del primo progetto di riconoscimento dei “Vini tipici”; tale proposta, convertita in legge nel 1930, ma mai entrata in vigore perché mancante dei regolamenti attuativi, ha creato un vuoto legislativo risolto soltanto nel 1963 con il varo dello storico Dpr 12 luglio 1963 n.930.
Sulla base della normativa entrata in vigore nel ’63, è nato un anno dopo, come organismo del Ministero dell’agricoltura, il Comitato nazionale vini con mansioni propositive e deliberative su tutti i vini designati con nome geografico. Da allora le Doc (oggi Dop, in base alla nuova normativa europea) italiane registrate sono arrivate a quota 403, di cui 330 Doc e 73 Docg, mentre le Igp sono 118. In particolare la prima denominazione di origine riconosciuta dal comitato è stata la “Vernaccia di San Gimignano” nel 1966.
Dopo mezzo secolo il dibattito sulle denominazioni è ancora aperto, soprattutto sulla loro “quantità”, ma resta indiscussa l’importanza che questi riconoscimenti rivestono in ambito europeo, rappresentando i vertici della classificazione e qualificazione dei vini; fondamentale è poi il lavoro svolto negli anni dal Comitato.
Il rapporto presentato ieri a Vinitaly, ripercorrendo la storia del Comitato nazionale vini e delle denominazioni di origine italiane, racchiude i dati relativi alla produzione vitivinicola italiana e l’elenco aggiornato di tutti i riconoscimenti italiani.
Il testo completo si può scaricare dal sito del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali cliccando sul link
http://www.politicheagricole.it