Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Se c’é stata speculazione, non saranno i produttori a certificarla, visto che stanno vendendo la frutta a prezzi addirittura inferiori rispetto allo scorso anno. E’ la posizione delle cooperative ortofrutticole che rappresentano il 40% della produzione nazionale, convocate oggi da ‘Mister prezzi’ insieme alle altre sigle sindacali, per un tavolo straordinario sulle dinamiche dei prezzi per l’ortofrutta in seguito al maltempo. “Saranno gli enti incaricati a fare controlli a verificare se ci siano stati effettivi rincari al consumo – ha detto il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini, in rappresentanza anche di Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital riunite in Alleanza delle cooperative – non è nostro compito quello di fare controlli, noi possiamo solo certificare di non aver applicato rincari ai prodotti usciti dalle coop che abbiamo immesso sul mercato nazionale”. La frutta in magazzino non ha avuto alcun rincaro, anzi per kiwi, pere e mele i prezzi sono inferiori tra il 15% e il 35% rispetto allo scorso anno. Le verdure hanno subito un calo produttivo dovuto alle gelate e alle basse temperature: le zucchine vengono oggi vendute a 1,30 euro/kg, contro gli 80 centesimi di un mese fa, un’oscillazione di prezzi che si verifica quando l’offerta diminuisce e la domanda rimane costante.
Intervenire sulle “sofferenze strutturali” della filiera agroalimentare, dai prezzi all’origine ai costi, dal trasporto ai rapporti tra i diversi attori. Questa la posizione del presidente di Copagri, Franco Verrascina, che al tavolo di confronto sulla trasparenza delle dinamiche dei prezzi ha invitato a “non fossilizzarsi sul trend delle ultime settimane”. Per Verrascina occorre partire dai prezzi all’origine, la cui “perdurante contrazione”, unita all’aumento dei costi produttivi, penalizza i produttori. Bisogna poi analizzare i costi, in particolare il peso dei carburanti, e soffermarsi infine sui diversi passaggi all’interno della filiera che portano alla formazione del prezzo finale. “La trasparenza e l’equità nelle relazioni commerciali tra i vari anelli della catena – ha spiegato – resta un obiettivo prioritario”. In tale ottica ha ribadito il proprio sostegno all’articolo 62 del decreto liberalizzazioni, auspicando che durante l’iter parlamentare non venga “minimamente emendato”.