Protesta dei pescatori: barche ferme

Tra proteste e maltempo buona parte della flotta peschereccia italiana è ancora ferma in porto e lo sarà probabilmente fino a venerdì. Molti mercati ittici sono ancora chiusi, con la grande distribuzione che viene rifornita principalmente con prodotto ittico fresco o surgelato ma proveniente dall’estero. E’ il quadro che emerge in seguito alla ripresa delle attività di pesca, dopo il weekend e lo stop della scorsa settimana, che ha paralizzato buona parte delle marinerie italiane per protestare contro i costi del gasolio e i regolamenti comunitari. Le zone dove in questo momento lo stato di agitazione è più evidente sono Puglia, Marche, Molise, Lazio, Liguria, Emilia Romagna; in Sicilia, pur restando lo stato di agitazione, si è ripreso a lavorare, stessa cosa in Sardegna, dove resiste qualche focolaio di protesta nella zona del Sulcis. Del resto, non ci sono state novità in merito alle cause della protesta. La Federcoopesca ricorda che da gennaio 2011 al gennaio di questo anno, il prezzo medio industriale del gasolio per i pescherecci in Italia si è attesto sui 0,75 centesimi per litro, poco più di quello che pagano i colleghi francesi (0,65 centesimi/litro) e spagnoli (tra 0,65 e 0,72 centesimi/litro). L’altra nota dolente per gli operatori, è il Regolamento sui Controlli, in particolare la norma sulla patente a punti per i pescatori, che l’associazione ha impugnato, presentando ricorso presso il Tribunale di I grado dell’Unione europea.(ANSA)

GARDINI (PDL), UE TUTELI AEREA ADRIATICO
Il caro gasolio e le regole comunitarie hanno messo “in ginocchio” i pescatori dell’Adriatico che stanno scioperando per chiedere l’attenzione delle istituzioni europee: è necessario che l’Ue intervenga “per garantire condizioni di lavoro eque” e riconosca “la particolarità dell’area adriatica”. A chiederlo è l’eurodeputata del Pdl Elisabetta Gardini in un’interrogazione presentata alla Commissione europea. “Centinaia di famiglie non possono essere dimenticate, migliaia di persone rischiano di non avere più mezzi di sostentamento”, denuncia la Gardini. Bruxelles dovrebbe affrontare “con la massima urgenza” la questione della pesca in Italia per evitare “il fallimento delle marinerie dell’Adriatico”. Secondo l’europarlamentare del Pdl, si tratta di una regione che ha caratteristiche “del tutto diverse da quelle degli altri mari europei” e di cui l’Ue “dovrebbe tenere conto”. (ANSA).

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