Un messaggio nella bottiglia: Salco 2005 Vino Nobile di Montepulciano

Esce sul mercato il nuovo Salco Evoluzione, annata 2005, Vino Nobile di Montepulciano dell’azienda Salcheto, presentato ufficialmente alla stampa ed al pubblico in occasione della 45° edizione di Vinitaly.
Salco 2005 racchiude in sè un ampio progetto che lo vede portavoce non solo di una tra le Docg più note ed importanti della Toscana, ma anche di una nuova esperienza enologica e di un raro quanto rispettoso rapporto con l’ambiente.
Per prima cosa dobbiamo dire che non esiste soltanto un Salco 2005 ma ben due. Si presenta infatti sulla scena in due versioni: una con tappo di sughero di prima scelta, e perciò all’interno della denominazione, e l’altra con tappo a vite e declassata ad Igt.
“Possiamo definire questa sperimentazione come una piccola rivoluzione per un prodotto dell’eccellenza enologica toscana se la rapportiamo al conservatorismo che contraddistingue le zone vinicole storiche del vecchio mondo”. Queste le parole di Michele Manelli Direttore dell’azienda. “Salcheto, fiduciosa e propositiva nei confronti delle qualità strutturali di questo tappo di nuova quanto vecchia generazione (in Australia, come è noto, è in uso da decenni), vorrebbe stimolare un percorso evolutivo culturale e tecnico per il settore, non privo di interessanti sorprese a nostro avviso: la tappatura a vite, infatti, sta dando ottimi risultati qualitativi tanto che i primi assaggi comparativi effettuati la posizionano spesso al primo posto rispetto a quella con sughero. Tra l’altro si tratta di un’operazione tutta dedicata alla trasparenza verso il consumatore che potrà finalmente farsi un’idea “unfiltered” su queste chiusure”.
L’altra grande novità risiede infatti nel packaging proposto: il vino è disponibile soltanto in scatole da due bottiglie, una per ciascun tappo, offrendo così la possibilità ad operatori ed appassionati, ad un prezzo che sarà per l’occasione più vantaggioso, di vivere un’esperienza unica nel suo genere misurando l’evoluzione di due tappature differenti della stessa etichetta dopo quattro anni di affinamento in cantina, alle stesse condizioni ambientali.
I vini, inoltre, si avvalgono di una confezione che rispetta in maniera totalitaria quanto romantica l’ambiente: la scatola, realizzata in collaborazione con la Palm Design di Viadana (MN), è fatta con il legno recuperato dai pancali usurati ed inutilizzabili (un nervo scoperto per l’ambiente se pensiamo che solo in Italia si contano 4 pallet per ogni abitante e si stima che buona parte di questi legnami provengano dalla deforestazione selvaggia), le due bottiglie sono separate da uno scarto di lavorazione dei pannolini ecologici (uno dei grandi problemi del sistema di smaltimento rifiuti delle città) e la scatola, grazie ai semi di rosmarino e salvia che si trovano all’interno, è pensata  per diventare, con aggiunta di terra ed acqua, un piccolo orto di erbe aromatiche. Il tessuto biologico si integrerà nel terreno in meno di 4 mesi contro le centinaia di anni di quello plastico convenzionale e l’orticello avrà davanti a sé una lunga vita.

Salco 2005 si farà promotore, grazie ad un’operazione di beneficenza, dell’utilizzo corretto del legno e del tema della deforestazione, argomento di piena attualità nel 2011 dichiarato dall’Onu Anno Internazionale delle Foreste.

Ma il 2011 sarà anche l’anno dell’inaugurazione della nuova cantina “off-grid” di Salcheto e quindi le etichette del Salco 2005 saranno portatrici di messaggi firmati da tutti i collaboratori dell’azienda. Message in a bottle…

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