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La carabaccia, citata da Cristoforo da Messisbugo nel ‘500, è descritta come “Carabazada”. Nella ricetta originale figurano, oltre alle cipolle, mandorle pelate e pestate nel mortaio, aceto d’agresto, cannella e poco zucchero.Si narra che questa minestra fosse molto apprezzata da Caterina dei Medici che la portò alla corte di Francia
ingredienti per 6 persone:
– gr. 600 di cipolle rosse toscane (meglio se rossa di Certaldo)
– gr. 400 di patate
– un mazzetto di prezzemolo fresco
– sale e pepe
– circa lt.1,5 di brodo vegetale
– Olio extra vergine di oliva toscano q.b.
Preparazione:
Far cuocere, a fuoco moderato, le cipolle tagliate finemente in una pentola con l’olio di oliva ed un trito di prezzemolo dopo circa 15 minuti aggiungere le patate tagliate a pezzetti piccoli salare e pepare continuare la cottura fino a quando le patate saranno ammorbidite quindi aggiungere il brodo vegetale e far bollire per 30 minuti circa Servire con fette di pane grigliato rigorosamente toscano a discrezione condire con un filo di olio a crudo ed una macinatina di pepe
A fare carabazada da magro per piatti dieci
Togli cipolle emondale e falle ben cuocere in acqua. Poi cavale fuora di detta acqua colata bene, e ponile in una cazza ben stagnata e con libbre 2di buono olio falle bogliere, sempre rompendole e mescolandole.
Poi abbi libbra una e mezza di mandorle ambrosine ben pelate e peste, e distemperale con agresto, sì che restino spessette. E gettale dentro a detta cazza con oncia mezza di cannella, e falle bogliere un pochetto sempre mescolando.
Poi come è cotta e imbandita, gettale sopra zuccaro e cannella
Cristoforo da Messisbugo – Banchetti composizioni di vivande e apparecchio generale
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