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L’ACINO LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO ROSSO DOC 2009 CORTE MANZINI DEI F.LLI MANZINI SOCIETÀ AGRICOLA CASTELVETRO DI MODENA MO medaglia oro 2010
Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro rosso è un vino DOC la cui zona di produzione è interamente in provincia di Modena e comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di: Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Fiorano, Formigine, Maranello, Marano sul Panaro, Prignano sulla Secchia, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Sassuolo, Vignola, San Cesario sul Panaro e parte del territorio amministrativo del comune di Modena
Di colore rosso rubino con riflessi violacei ed una spuma briosa e persistente, con sentori di ciliegie, ribes e mora e con un fondo di vinosità. Al palato si presenta secco, fresco e sapido. Si abbina bene con la cucina Emiliana come lasagne, tortelloni ed arrosti di pollo o coniglio.
Il vitigno da cui si produce questo vino è il Lambrusco Grasparossa.
Questo vitigno di non grande vigoria vegetativa, ha una particolare caratteristica: in autunno si arrossano non solo le foglie, ma anche raspo e pedicelli.
Il disciplinare di produzione, prevede la possibilità che al Lambrusco Grasparossa possano essere affiancati, a livello di impianto, altri vitigni di Lambrusco, Fortana (localmente detta “Uva d’Oro”) e Malbo Gentile. In modesta percentuale. Si può quindi affermare che questo vino si ricava sostanzialmente solo dall’omonimo vitigno.
Il vitigno Lambrusco Grasparossa per la sua non eccessiva vigoria è adatto a forme di coltivazione contenute, riuscendo quindi a ben prosperare anche in terreni piuttosto poveri come quelli delle prime colline modenesi.
Sopporta facilmente le avversità, anche climatiche, e matura relativamente tardi, dopo aver carpito anche gli ultimi raggi del sole autunnale (tanto che un tempo si vendemmiava fino a S. Martino o ancora più avanti).
Si coltiva nei terreni asciutti dell’alta pianura e della collina modenesi, dominati da ville signorili e antichi castelli, dove lo sfondo degli Appennini, su cui si staglia il Monte Cimone, fa da cornice ad un dolce paesaggio di rara bellezza.
Dal punto di vista della litologia di superficie, la zona delimitata dal disciplinare si può suddividere in due parti distinte: una collinare e un’altra sub-collinare.
Nella zona collinare vera e propria, i terreni di superficie sono poco permeabili, molto “magri” e di coltivazione laboriosa, perché costituiti per lo più da argille sabbiose o marnose e da argille scagliose inglobanti blocchi calcarei di ogni dimensione. Qui il Lambrusco Grasparossa riesce a dare una produzione non abbondante, ma di buona qualità, con caratteristiche molto marcate.
Nella zona sub-collinare i terreni sono invece costituiti da limi e sabbie limose su un fondo di ghiaie, ed offrono pertanto una buona permeabilità.
In queste terre, il Lambrusco Grasparossa fornisce una produzione più abbondante, ma con caratteristiche non molto diverse da quelle del Lambrusco coltivato in collina.
E’ degno di nota il fatto che questo vitigno autoctono è “sceso” storicamente dalla natia collina alla sottostante fascia sub-collinare, in presenza di un particolare microclima e di un certo tipo di terreno, ma non si è mai diffuso nella pianura.
Grasparossa di Castelvetro: storie di uomini, territorio e uva. Nel nome del Lambrusco
abbinato ai piatti di Un’Itàlia:
Piatto n15. Erbazzone Proposto da: I.A.T. Uff.Turismo Reggio Emilia